        Con il successo di Termas de Rio Hondo, Marc Marquez ha raggiunto quota 90 successi nel motomondiale eguagliando Angel Nieto. Marc nella sua carriera in una sola occasione, nel 2014, aveva vinto le prime due gare della stagione cosa che in MotoGP da allora riusc&igrave; solo a Fabio Quartararo nella settimana che cambi&ograve; la carriera di Marc Marquez nel 2020.  M. Marquez: &ldquo;E' sempre difficile sorpassare, ma con mio fratello lo &egrave; di pi&ugrave;&rdquo; Inizio perfetto ed ora c&rsquo;&egrave; Austin Il passaggio nella squadra ufficiale Ducati ha riportato il motomondiale indietro di dieci anni, quando un giovanissimo Marc Marquez dettava il bello ed il cattivo tempo giocando con gli avversari. In quel 2014, al suo secondo anno in MotoGP, Marc vinse le prime dieci gare della stagione nell&rsquo;ordine: Losail, Austin, Termas de Rio Hondo, Jerez, Le Mans, Mugello, Barcellona, Assen, Sachsenring ed Indianapolis prima di fermarsi ad un quarto posto a Brno quando per&ograve; aveva gi&agrave; 89 lunghezze di vantaggio su Dani Pedrosa, suo compagno di squadra e primo degli inseguitori. La superiorit&agrave; mostrata da Marc tra Thailandia e Argentina, le difficolt&agrave; in questo inizio di 2025 di Francesco Bagnaia lontano dal compagno di box e pi&ugrave; lento addirittura di Alex Marquez e Franco Morbidelli con le &ldquo;vecchie&rdquo; GP24, lasciano intravedere all&rsquo;orizzonte una stagione che salvo repentini cambi di ritmo del piemontese una stagione gi&agrave; abbondantemente indirizzata verso Cervera. Pecco si trova dopo due soli GP a -31 dal compagno di squadra e il prossimo appuntamento &egrave; ad Austin, pista dove Marc ha vinto gi&agrave; in 7 occasioni, un vero e proprio fortino, dove gi&agrave; lo scorso anno alla terza gara in sella alla Ducati riusc&igrave; a guidare la gara prima di scivolare per un problema al freno anteriore. Se Thailandia e Argentina sono state un antipasto, sulla pista texana Marc potrebbe incidere a fuoco il suo nome sulla stagione 2025. Marquez ad Austin potrebbe fare ci&ograve; che finora nessun pilota &egrave; mai riuscito a realizzare vincendo per tre weekend consecutivi sia la Sprint che il GP. Pecco lo scorso anno vinse 4 GP consecutivi tra Barcellona e Sachsenring ma se al Mugello ed Assen riusc&igrave; nella doppietta Sprint/GP in Catalogna e al Sachsenring non fu altrettanto bravo cadendo nel corso dell&rsquo;ultimo giro mentre era in testa al Montmel&ograve; (zero che col senno del poi gli &egrave; costato il mondiale) e chiudendo terzo nella Sprint tedesca alle spalle di Martin e Miguel Oliveira. Tra le curiosit&agrave;, i corsi e ricorsi storici, era dal 2020 che un pilota in MotoGP non vinceva i due GP iniziali in quel caso fu Fabio Quartararo che per&ograve; a fine stagione non vincer&agrave; il titolo mondiale. Lo spagnolo del team Petronas SRT riusc&igrave; ad imporsi nelle due gare corse a Jerez a luglio dopo le riaperture a causa della pandemia. Quei successi furono per&ograve; anche figli dell&rsquo;incidente di Marc Marquez che dopo aver dimostrato una superiorit&agrave; disarmante nel corso della prima gara recuperando dall&rsquo;ultima posizione fino al podio cadde in curva 3 provocandosi la frattura all&rsquo;omero che sar&agrave; l&rsquo;inizio del calvario dei successivi tre anni.  GP Termas, pagelle: "angelico" Marquez sia lodato, Bagnaia ridimensionato       

Lo spagnolo lascia l&rsquo;Argentina con l&rsquo;ennesimo weekend perfetto allungando a +16 sul fratello e +31 su Bagnaia, l&rsquo;ultimo a vincere le prime due gare dell&rsquo;anno fu Quartararo nel 2020

MotoGP, Marc Marquez: la paura fa 90! È il miglior inizio di stagione dal 2014

        Brutto &egrave; scrivere cos&igrave;, ma vero. La "maledizione" dei numero 1 continua, e prende in oggetto oggi Jorge Martin, Campione del Mondo in carica classe MotoGP. Lui ha meritato l'unica tabella non assegnabile a ufficio, ha deciso di usarla, per&ograve; ancora manca in gara. Con tutti questi appuntamenti saltati, l'eventuale discorso bis &egrave; rimandato al prossimo anno. E prima dello spagnolo di Madrid, stessa sorte l'hanno vissuta illustri colleghi. Sport in TV, oggi 14 marzo: MotoGP e SBK  Hayden, 2006 e mai pi&ugrave;: mamma, mi si &egrave; ristretta la Honda! Vincente nel 2006 a bordo della RC211 V da 990 centimetri cubi, "ristretto" sulla RC212 V in versione 800. Nicky Hayden ha scritto la storia per gli USA con la cinque cilindri, ma alla guida della quattro ha fatto... malino. La nuova MotoGP dell'Ala dorata, nonostante il titolo preso dall'americano, venne pensata per Dani Pedrosa.&nbsp; Totale: Kentucky Kid a malepena riusciva a montarci da fermo, mentre in azione la situazione era pure peggio. Infatti, quella tabella numero 1 dur&ograve; poco, giusto una stagione, e via. Il 2007 fu da dimenticare, anche se in HRC lo ricordando bene.&nbsp;  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Stoner 2007-2011: problemi, infortuni e ritiro In due occasioni l'australiano esib&igrave; il numero pi&ugrave; ambito: 2008, a seguito della prima impresa marcata assieme alla Ducati. 2012, bis firmato con la Honda l'anno prima. Anche per Casey Stoner due modelli diversi: Desmosedici GP7 da 800 centimetri cubi, poi RC211 V, sempre da 800. Per conto della Rossa, le fatiche presere il posto delle gioie. Ma l'ultimo anno di carriera venne speso sulla RC212 V in equipaggiamento "mille", piena cubatura. Aver annunciato l'imminente ritiro a campionato da poco iniziato e l'infortunio di due terzi stagionali sanc&igrave; la fine della sua parabola, ritenuta "uno spreco" dai pi&ugrave;.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Lorenzo 2010, 2012 e 2015: numero 1 usato solo nel 2011 Tris iridato per il maiorchino nella massima categoria a due ruote e una curiosit&agrave;: solo dopo aver sigillato il mondiale edizione 2010 Jorge Lorenzo ha usato il numero 1, quindi nel 2011. Perch&eacute; quando ha bissato nel 2012 e triplicato nel 2015, va ricordato col "suo" 99 nel 2013 e 2016. Le cose mica gli andarono male, per&ograve; nemmeno benissimo. Al di l&agrave; delle personali ragioni di marketing e immagine, il pilota decise di declinare l'esclusiva tabella per due volte consecutive, come se la ritennese portatrice di jella. E non fu l'unico a pensarla cos&igrave;.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Pecco Bagnaia, unico virtuoso del numero 1 in MotoGP L'articolo fa intuire che, in qualche modo, chi ha scelto il numero 1 ha accettato il compromesso del rischio di poterlo perdere. Fuori dalla statistica rimangono Valentino Rossi, Marc Marquez, Joan Mir e Fabio Quartararo, in quali hanno mantenuto i rispettivi 46, 93, 36 e 20. Ovviamente, mantenuti dopo la conquista dei propri allori, sebbene solo Rossi e Marquez abbiano (almeno) bissato. Invece, l'eccezione fa la regola con Pecco Bagnaia, piacevolmente. L'italiano di Torino ha vinto il mondiale nel 2022, ha preso l'uno per il 2023, stesso anno da bis. Poi, ok: nel 2024 ha perso il duello contro Jorge Martin, ma almeno una volta il numero 1 &egrave; risultato propizio a un pilota della classe regina a quattro tempi.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Jorge Martin, che 2025 ti aspetta?&nbsp; Basta con le corse no, macch&eacute;. Ma i sogni iridati sono da archiviare, almeno nell'anno corrente. Quando torner&agrave; in azione Jorge Martin? Qatar o Jerez, in ogni modo tardi. Gli altri piloti stanno accumulando chilometri in sella, punti e sicurezza. A Martinator manca tutto ci&ograve;. Per superare tutti, servirebbe qualcosa che va oltre al miracolo e, si sa, in MotoGP di miracoli non se ne fanno. Talento e bravura non c'entrano, la questione &egrave; fisica, numerica e confidenziale. Sulla RS-GP il numero 1 - esatto - ci ha girato poco e niente. Il discorso &egrave; da rimandare al 2026.        

Jorge &egrave; fuori da giochi 2025: prima del pilota Aprilia, anche Hayden, Stoner e Lorenzo hanno sofferto e ceduto le armi ai rivali, mentre Pecco l'unico a ripetersi

Martin, maledizione numero 1: solo Bagnaia ha bissato il titolo MotoGP

        9:46 MotoGP, i risultati del GP di Thailandia enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWAFF452EA5B44A012/ev/4615079/limit/39/lng/it  9:44 GP Thailandia, bene Bagnaia Secondo posto per Alex Marquez che si conferma dopo la Sprint di ieri. Terzo Pecco  9:43 MotoGP, Marc Marquez vince il GP di Thailandia Momento storico per il pilota spagnolo che torna alla vittoria proprio sulla Ducati, trionfo numero 63. Oltre al 112 podio per il #93 che raggiunge Dani Pedrosa in questa speciale classifica  9:41 Bandiera a scacchi   9:41 Inizia l'ultimo giro Siamo a 93 weekend da quando Marc Marquez era primo nel mondiale  9:40 MotoGP GP Thailandia, che soprasso di Marc Troppo facile per l'otto volte iridato che diventa di nuovo il leader della gara e va in fuga molto semplicemente ora a +1.500 dal secondo  9:37 3 giri alla conclusione  9:37 MotoGP, si avvicina anche Pecco La battaglia tra i fratelli Marquez favorisce Bagnaia che si porta a soli +0.400 dalla coppia in testa  9:35 GP Thailandia, entra nel vivo la lotta per il primo posto Si fa vedere Marc che per&ograve; resta in seconda posizione. Ma le gomme cominicano a dare i primi segnali di cedimento  9:33 Bastianini supera Marini Il pilota riminese porta la sua KTM Tech3 in 11esima posizione  9:31 MotoGP, che gara di Ogura! E' incredibile quello che sta facendo il pilota giapponese che alla sua prima gara lunga in classe regina &egrave; in quinta casella  9:29 GP Buriram. Pecco non eccelle Bagnaia perde di nuovo qualcosa, per il momento il suo distacco resta invariato. Da segnalare ancora un'ottima gara di Ogura, 5&deg; alle spalle di Morbidelli e miglior Aprilia in pista  9:28 MotoGP 2025, al limite Alex La lotta per la prima posizione entra nel vivo. Il pilota Ducati sta cominiciando a soffrire il ritmo molto intenso che deve tenere per far restare in seconda posizione Marc che a sua volta &egrave; vicinissimo alla gomma della Ducati Gresini  9:25 GP Thailandia, caduta di Mir  Scivola il pilota spagnolo sulla HRC  9:20 MotoGP, Morbidelli il pi&ugrave; veloce Franco con un tempo di 1:31.000 &egrave; il pilota con il miglior passaggio  9:19 14 giri alla bandiera a scacchi Questa la classifica:  Alex Marquez Marc Marquez Pecco Bagnaia Franco Morbidelli Ai Ogura  9:18 Aggiornamento, Marc Marquez rallenta volutamente Il pilota Ducati sceglie di far passare il fratello e mettersi secondo. Probabilmente un problema di pressione gomme che era troppo bassa. Cos&igrave; facendo il #93 ha dovuto far salire la pressione scegliendo di prendere l'aria calda proveniente dalla moto Gresini  9:15 MotoGP 2025, fatica molto DIGGIA Fabio si trova arretrato in tredicesima posizione  9:14 MotoGP Thailandia, perde la posizione Marc L'otto volte iridato sbaglia traiettoria dando modo al fratello Alex di prendersi la prima casella. Scelta tattica o errore?  9:12 MotoGP 2025, Bezzecchi vicino a Fernandez Il pilota di Noale &egrave; sempre pi&ugrave; attaccato alla gomma dello spagnolo  9:10 21 giri alla fine  9:08 Caduta di Acosta  Scivola lo spagnolo che fin dall'inizio della gara stava soffrendo portando la moto sempre oltre il limite  9:07 GP Thailandia, in formissima Morbidelli Il pilota VR46 si trova gi&agrave; alle spalle di Ogura con cui sta lottando per la quarta casella  9:06 MotoGP, in difficolt&agrave; Acosta Non&egrave; stata una partenza come ci si aspettava per Pedro che dalla sesta casella si trova ora in nona posizione  9:04 Ottima partenza di Morbidelli! Dalla nona casella ora Franco conquista la quinta  9:04 GP Buriram, Alex sorpassa Pecco Il pilota Gresini ci ha messo poco a riconquistare la seconda casella  9:03 MotoGP, molto buona la partenza di Marc Marquez stacca la frizione ottimamente, e si prende la posizione di testa. Lo segue Bagnaia e terzo Alex Marquez  9:01 GP Thailandia, partiti!  Alvia i 26 giri sul tracciato del Chang international circuit  9:00 Iniza il warm up lap Tutto pronto manca pochissimo. I piloti effetuano il giro di formazione  8:59 MotoGP, 100esimo gran premio per Oliveira  100 GPs on the first division and still pushing the limits! ? Congratulations to @_moliveira88 on reaching this incredible milestone... Let&rsquo;s make it one to remember!  #MO88 #100GPs #MotoGP #PrimaPramacYamaha pic.twitter.com/0fr29CQrFl &mdash; Pramac Racing (@pramacracing) March 2, 2025     8:58 2 minuti al via  8:58 GP Thailandia, attenzione ad Acosta Rispetto a ieri Pedro a gudagnato una fila in griglia, vista la penalit&agrave; a Morbidelli. Lo spagnolo se fa una buona partenza pu&ograve; infastidire i migliori  8:56 Pirelli in MotoGP dal 2027, le ragioni di una scelta  Nell'aria di Buriram si respira una brezza italiana. Parliamo di piloti e tecnica? S&igrave;, perch&egrave; la MotoGP &egrave; piena di competenze nostrane, per una pronta al raggiungimento di un cerchio pressoch&egrave; perfetto. La Pirelli voleva anche la MotoGP,&nbsp;come preannunciato in questo articolo, l'ha ottenuta.  8:56 La rivelazione Ai Ogura Il giapponese ha sorpreso tutto ieri nella Sprint dove da rookie ha centrato una splendida top 5. Oggi resister&agrave; essendo pi&ugrave; lunga la gara?  8:53 GP Buriram, la scelta delle gomme Pecco Bagnaia sceglie la soft all'anteriore per questa gara lunga  8:52 MotoGP 2025, 3 posizioni di penalit&agrave; per Morbidelli Ricordiamo che&nbsp;Franco&nbsp;sconter&agrave; oggi la&nbsp;penalit&agrave; inflitta dallo Steward Panel&nbsp;per aver rallentato Bagnaia nelle pre-qualifiche di venerd&igrave;  8:50 Moto2 Buriram: Manuel Gonzalez si aggiudica la prima gara dell'anno Manuel Gonzalez, davanti a tutti sin dal venerd&igrave;&nbsp;e protagonista anche in gara in virt&ugrave; di una prestazione pressoch&eacute; perfetta messa in atto dal primo all'ultimo giro. Lo spagnolo del team Intact GP non ha sbagliato un colpo, gestendo al meglio sia le prime tornate sia l'arrivo arrembante dei piloti intenti ad attaccarlo.&nbsp; LEGGI IL REPORT COMPLETO QUI  8:49 Moto3, GP Thailandia2025: Rueda domina con vantaggio, Nepa 4&deg; Lo spagnolo taglia il traguardo con 7 secondi di vantaggio sul secondo, l&rsquo;eccezionale debuttante Carpe. Lunetta decimo dopo una scorrettezza di Mu&ntilde;oz LEGGI IL REPORT COMPLETO QUI  8:47 10 minuti allo spegnimento dei semafori  8:43 MotoGP, Marc Marquez: &ldquo;Un sabato perfetto Secondo successo in una Sprint, dopo quella di Aragon dello scorso anno, che riporta&nbsp;Marc Marquez&nbsp;in vetta al mondiale per la prima volta a 93 GP dall&rsquo;ultima volta. Una rinascita iniziata lo scorso anno accettando di passare in Ducati lasciando dopo 11 stagioni&nbsp;Honda. &ldquo;&Egrave; stato un sabato perfetto ed il modo migliore per iniziare questa nuova storia nel tema ufficiale Ducati&rdquo;. Ha esordito Marc Marquez ai microfoni di Sky. &ldquo;Pole position, vittoria della Sprint e quando ho visto Alex secondo sono stato ancora pi&ugrave; contento.&nbsp;Non sono euforico perch&eacute; so che domani c&rsquo;&egrave; una gara che &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&rdquo;. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO QUI  8:41 La passione per la MotoGP in Thailandia, i numeri  Starting 2025 off in style! 224,634 fans have joined us for the #ThaiGP  weekend! THANK YOU! Hope you enjoy the show! ?? pic.twitter.com/frBT00HFct &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) March 2, 2025     8:39 GP di Thailandia, la griglia di partenza   8:35 MotoGP, tutto pronto per il GP in Thailandia Dopo la Sprint race di ieri vinta da Marc Marquez, oggi tocca alla gara lunga della domenica Localit&agrave;: Chang international Circuit         

E' il momento della prima gara lunga della stagione 2025. Qui la cronaca live per non perdersi neanche un momento

MotoGP DIRETTA GP di Thailandia, segui la gara minuto per minuto

        Offspring, ovvero, la prole. &Egrave; il famoso gruppo musicale americano ad aprire il tema dei corridori-genitori, con una dichiarazione lanciata quando il gruppo era costituito da ragazzini californiani: &ldquo;Abbiamo scelto questo nome per la band perch&eacute;, finch&eacute; non saremo padri, tutto sar&agrave; facile. Giriamo il Mondo, suoniamo, ci divertiamo. Se qualcuno, a casa, avverte la nostra mancanza, non sono figli&rdquo;. Eppure, durante la carriera, prodotti numerosi album e consumati centinaia di concerti, Dexter Holland, Kevin Wasserman, Greg K e Ron Welty hanno avuto e ancora provano la gioia di essere pap&agrave;, vivendo le trasferte e il ritorno all&rsquo;ovile con estremo equilibrio. Esperienza dettata dal professionismo e, bisogna dirlo, da cachet di alto livello. Se un appartenente al quartetto vuole portarsi appresso un parente, gli trova un posto sul tour-bus o sull&rsquo;aereo privato. Il rischio? Ai figli l&rsquo;esperienza piace cos&igrave; tanto, da non poterne fare a meno. Il discorso vale pure per i piloti della MotoGP, classe regina dove la voce &ldquo;rischio&rdquo; si trova in cima alla lista dei pericoli da affrontare? Dipende, e ogni fattispecie richiede una breve analisi. Sui 22 titolari iscritti alla stagione 2025, quanti sono genitori e quanti no? Cosa cambia tra esserlo oppure no?  Passa alla prossima pagina MotoGP: l'analisi del ritmo in Thailandia &nbsp; I pap&agrave; in MotoGP  Si potrebbe rispondere &ldquo;tutto e niente&rdquo; ma se fosse ancora tra noi, Enzo Ferrari si farebbe sentire. Storica la sua frase: &ldquo;Un pilota perde un secondo al giro per ogni figlio che nasce&rdquo;. Comprensibile, pensando al senso del rischio che cambia sapendo di avere qualcuno che &egrave; sangue del tuo sangue che ti aspetta a casa o, peggio, al box. Eppure al fondatore del Cavallino &ldquo;risposero&rdquo; nomi che dettero alla luce pargoli, a partire proprio da un simbolo di Maranello come Michael Schumacher, super campione della Formula 1 capace di vincere, malgrado dovesse pensare anche a Gina Maria e Mick, rispettivamente alla luce nel 1997 e 1999. Da pap&agrave;, il tedesco conquist&ograve; cinque allori consecutivi tra il 2000 e il 2004 a bordo della Ferrari. Diversa la storia di un&rsquo;altra Leggenda contemporanea: Valentino Rossi, pap&agrave; di Giulietta e Gabriella, ha atteso la fine della carriera agonistica (anche se oggi con le auto non scherza) per il grande passo, ricalcando quanto fece Giacomo Agostini, che si spos&ograve; a 46 anni e successivamente ebbe due figli (la primogenita Vittoria di recente lo ha reso nonno). All&rsquo;esatto opposto Casey Stoner, con Alessandra Maria nata nel 2012, il giorno 16 febbraio, quando il rivale Valentino ha compiuto 33 anni. Chiss&agrave; quanto casualmente, in quel 2012 vissuto sulla Honda ufficiale l&rsquo;australiano ha deciso di abbandonare le corse. Di certo Stoner e Andrea Dovizioso &ndash; divenuto padre di Sara a 23 anni &ndash;&nbsp;sono stati le eccezioni di una MotoGP che in quegli anni appariva quasi vietata a mariti e genitori, come dimostravano i gi&agrave; citati Rossi e Marquez, ma anche Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Oggi sono Luca Marini e Joan Mir a difendere i colori HRC, con il fratello di Rossi genitore lo scorso 12 ottobre di Angelina Luce, mentre il maiorchino ha in Joan junior un bimbo nato il 22 luglio 2023. Al contrario la coppia Ducati Lenovo, per ora, &egrave; &ldquo;ferma&rdquo;: Pecco Bagnaia e Marc Marquez amano condividere momenti con i piccoli tifosi nel paddock, ma Domizia Castagnini (sposata da Pecco nel luglio scorso) e Gemma Pinto non hanno mai svelato una dolce attesa. Altro che Kenny Roberts senior, &ldquo;fecondatore&rdquo; storico della classe 500: sappiamo di Kenny junior, anch&rsquo;egli titolato nella mezzo litro edizione 2000, ma lo stesso Kurtis partecip&ograve; a MotoGP e SBK, da notare la sorella Kristie: tutti e tre i geniti hanno la lettera &ldquo;K&rdquo; nei nomi scelti dal Marziano. Honda HRC non &egrave; l&rsquo;unico team con due padri di famiglia. &Egrave; il caso di Pramac Racing che ha lasciato la Ducati accettando la sfida Yamaha: Paolo Campinoti, genitore, ha in Jack Miller e Miguel Oliveira un duo con tre figli, ovvero Pip Florence per l&rsquo;aussie, nata nel 2023, Alice nel 2021 e Pedro tre anni dopo per il portoghese. Da notare come Miguel, nonostante responsabilit&agrave; e pensieri, abbia fatto suoi i GP Indonesia e Thailandia nel 2022, in sella a una KTM portata al limite su fondi bagnati. Nel 2024 la sola medaglia d&rsquo;argento presa dal team Aprilia Trackhouse &egrave; stata appannaggio dello stesso Oliveira. Un ulteriore pap&agrave; in casa Yamaha &egrave; Alex Rins, che assieme ad Alexandra Urbi &egrave; spesso e volentieri accompagnato dal piccolo Lucas: "Quando lo lascio a casa, sento sempre di pi&ugrave; la distanza. Ne soffro, ma questo &egrave; il mio lavoro" ha confidato il catalano, dopo aver conquistato Austin assieme al Team LCR nel 2023. Il compagno di team Fabio Quartararo vive decisamente un&rsquo;altra fase, dato che non ha dato notizie neppure di liaison amorose. Non si registrano figli tra i piloti delle Case italiane: zero in Ducati (se escludiamo il tester Michele Pirro, con le piccole Ginevra e Giorgia) e zero in Aprilia (complice un&rsquo;et&agrave; media dei titolari di soltanto 25 anni), dove invece fino alla scorsa stagione c&rsquo;erano due pap&agrave; nel box, Aleix Espargar&oacute; e Maverick Vi&ntilde;ales, oggi in KTM, dove porta con s&eacute; Nina e Blanca, nate nel 2021 e 2023. Ricordiamo un triste e struggente momento, al quale Top Gun e la moglie Raquel Subir&agrave; Montesinos hanno avuto la forza di presenziare, malgrado il grave lutto. Dean Berta Vi&ntilde;ales, cugino di Maverick, era venuto a mancare nella tragica Supersport 300 di Jerez del 2021, il pilota allora in Aprilia aveva presenziato con la famiglia. &ldquo;Sono l&rsquo;uomo pi&ugrave; felice del Mondo che per&ograve; vive il momento pi&ugrave; triste&rdquo; il suo struggente commento, perdendo il cugino che voleva emularlo, pochi mesi dopo essere diventato pap&agrave;. In casa KTM, Brad Binder e la moglie Courtney aspettano l&rsquo;aprile a venire, per una nascita preceduta da &ldquo;Parecchi allenamenti&rdquo;. Pedro Acosta, ventenne, ha ancora tempo. E lo stesso Enea Bastianini non ha ancora avviato il progetto di famiglia. Una via estremizzata da Johann Zarco, uccel di bosco, ossia un uomo che ama la libert&agrave;. Difficile mettere su famiglia in certe condizioni, sempre che il francese ne senta la necessit&agrave;. Completamente da scoprire Somkiat Chantra, che nella sua Buriram scherzava: &ldquo;Vedete, quello striscione &egrave; stato appeso in tribuna da un gruppo di tifose. Vorrebbero essere madri dei miei figli, ma quanti dovrebbero essere?&raquo;. L&rsquo;estroso pilota proveniente dal Sud-Est asiatico ha altro a cui pensare: &laquo;Ho telefonato a mia mamma, una volta avuta la conferma del salto di categoria. Abbiamo pianto assieme da quanto forte fosse l&rsquo;emozione&rdquo;.  Passa alla prossima pagina &nbsp; I pap&agrave; in MotoGP: un confronto impossibile  Nel confronto tra chi &egrave; genitore &ldquo;contro&rdquo; chi non lo &egrave;, impossibile stilare chi abbia migliori o peggiori risultati, poich&eacute; ovviamente questi sono condizionati da stati di forma personali, efficacia del pacchetto tecnico a disposizione e varie situazioni che ogni campionato propone. Restano tuttavia alcune parole, qui riproposte: &ldquo;Se non portassi con me moglie e figli, resterei a casa&rdquo; ha detto Aleix Espargar&oacute; nel 2022. &ldquo;Babbei, mi avete fatto perdere tempo&rdquo; tuon&ograve; Kenny Roberts senior nei confronti del primo Wayne Rainey e Alan Carter, rei di scarso rendimento sulla Yamaha 250. &ldquo;Torno a Modesto dai miei figli, voi date gas&rdquo;. Un video gira su internet, per una camera onboard in cui, con la Ferrari, Fernando Alonso supera all&rsquo;esterno la Mercedes di Michael Schumacher. La curva giapponese 130R si affrontava a 300 chilometri orari: &ldquo;Sapevo che Michael avrebbe alzato il piede. Ha due figli ai cui pensare&rdquo;. Crudele l&rsquo;asso del volante di Oviedo, ma realista, lui che a quasi 44 anni &egrave; in pista e non si &egrave; ancora imbattuto in culle e pannolini. Durante uno dei viaggi spesi nel 2024 della MotoGP, un protagonista della griglia, pap&agrave;, ci ha detto: &ldquo;Se soltanto la mia moto fosse pi&ugrave; veloce e in grado di tenere testa alle Ducati, rischierei di pi&ugrave;. Ma non posso farlo, davvero. Oltre a pensare al sottoscritto, ho a casa una prole da sfamare&rdquo;. Ne manteniamo la privacy, essendo quel frangente un attimo di vita e non intervista ufficiale. Diamo ragione per&ograve; agli Offspring, maturati e dall&rsquo;opinione evoluta: &ldquo;Cantare, suonare e andare in giro &egrave; il nostro lavoro. Ci dispiace che, spesso, rimaniamo lontani dai figli, ma quando torniamo a casa, loro vedono padri realizzati e soddisfatti&rdquo;. Togliete microfono e chitarra, e sostituiteli con i semimanubri, e avrete lo stesso effetto.  MotoGP, Bezzecchi soddisfatto dei test: &ldquo;Mi sento pronto per la prima gara&rdquo;       

La classe regina non &egrave; pi&ugrave; &ldquo;vietata&rdquo; a genitori e mariti: ben sei piloti titolari hanno figli. &Egrave; lontana l&rsquo;epoca dei fenomeni a lungo scapoli

Più papà, meno scapoli: è una MotoGP formato famiglia

        Dalla Rossa della MotoGP all'Aranciore, da Ducati a KTM. Cambiamento epocale per Enea Bastianini, passato dalla squadra Lenovo Factory emanata da Borgo Panigale alla satellite Tech3 del francese Herve Poncharal. La domanda &egrave; diretta? Ducati e KTM sono comparabili? Precisa la risposta: "Ducati e kTM sono due realt&agrave; troppo diverse" ovvero, imparagonabili "non ho voglia di comparare Ducati e KTM, semmai desidero ricominciare. Questo mia nuova avventura &egrave; una esperienza importante di carriera, che desidero sfruttare al cento percento". il consiglio MSMA ha un nuovo Presidente: Massimo Rivola  Bastianini &amp; Pigiamino, duo ricompattato Enea cambia moto - da Desmosedici GP a RC16 - ma ritrova il Capotecnico, quell'Alberto Giribuola con cui ha condiviso successi nel 2022:&nbsp; "Cambiare Capotecnico mica &egrave; semplice. Nel passato mi &egrave; capitato e, ovviamente, mi accorsi di quanto la confidenza dovesse nascere intuitivamente, di primo acchito. A volte, invece, serve pi&ugrave; tempo per arrivare al bandolo della matassa. Con 'pigiamino' &egrave; qualcosa in pi&ugrave;, averlo &egrave; un plus. Lui mi conosce bene, e mi cap&igrave; immediatamente nel nostro approccio di carriera. Alberto sa benissimo cosa voglio, e io sono contento Poi, cambiare moto &egrave; difficile. Nel test di Barcellona ho provato a spingere, tuttavia ottenendo meno efficacia. Avr&ograve; bisogno di adattamento, nella comprensione delle sue dinamiche. La RC16 vanta un bel potenziale, sono contento di trovarmi qui". Che Bestia abbiamo adesso? Rinnovata in tanti aspetti: "Mi sento forte psicologicamente. Durante l'inverno ho lavorato, nell'obiettivo di arrivare preparato a un campionato che prevede 22 trasferte. Tante cose possono accadere, sono preparato al meglio come al peggio. Sono pronto a tutto, ho sempre pi&ugrave; esperienza. E' importante evitare gli errori del passato: arrivo da anni duri, buono il 2024 ma sono stato messo in discussione dall'inizio. Magari era giusto cos&igrave;, perch&egrave; ancora non al meglio della forma fisica. Adesso &egrave; diverso, devo apprendere dinamiche inedite, penso che arriver&ograve; prima. Ma di obiettivi non posso fissarne: ho solo 50 giri all'attivo con la RC16. Molto dipender&agrave; da me". Appunto, che impressione ha lasciato la quattro cilindri teutonica? Tutto &egrave; ancora da scoprire: "Mi sono concesso tre o quattro gare di tempo. Per arrivare a un determinato risultato servono weekend, ma ovviamente non voglio essere competitivo solo nel finale di campionato. Mi aspetto di essere un pilota Factory, come spiega il contratto stilato assieme a KTM. Il team Tech3 &egrave; colorato come la squadra ufficiale, il supporto ci sar&agrave;, poi bisogner&agrave; meritare gli aggiornamenti e gli sviluppi. Partiremo tutti e quattro dalla stessa situazione". Maverick Vinales ha rimarcato l'importanza di lavorare col tester Pedrosa: "Sar&agrave; importante confrontarsi coi collaudatori - riferimento anche a Pol Espargar&ograve; - che sono molto forti. Avere Pedrosa ed Espargar&ograve; &egrave; qualcosa di incredibile, poich&eacute; entrambi veramente veloci. Potrebbero dire la loro anche in gara. Con Dani ci siamo parlati durante il test del Catalunya Circuit, la sua visione ci sar&agrave; utile per migliorare".        

Dopo anni in Rosso, Enea riparte in Orange: "Sono pronto a tuttol al peggio come al meglio. Voglio essere competitivo presto, non solo a fine campionato"

MotoGP, Bastianini: "Ducati mi ha messo in discussione, con KTM ricomincio da capo"

        Durante gli ultimi mesi, in casa KTM si &egrave; parlato ben poco di MotoGP visto che la situazione di crisi ha rubato la scena (situazione almeno parzialmente arginata con lo splendido trionfo alla Dakar). Tuttavia, la Casa austriaca si presenta ai nastri di partenza con una lineup decisamente interessante e tutte le carte in regola per puntare come minimo a confermarsi come la seconda forza del campionato, come ha confermato quel Brad Binder pronto ad affrontare la sesta stagione in classe regina con la RC16: ecco le sue parole durante la presentazione.  Binder: &ldquo;2024 difficile, ma non siamo lontani dalla vetta&rdquo;  &ldquo;E' pazzesco pensare che questa sia gi&agrave; la mia sesta stagione in MotoGP, ma come ogni anno punto a fare uno step in avanti rispetto al precedente&rdquo;, ha detto Brad con spiccato ottimismo. &ldquo;Il 2024 &egrave; stato pi&ugrave; duro del previsto, ma &egrave; stato anche un anno in cui ho imparato molto, specialmente nel controllare le mie aspettative nei weekend di gara senza oltrepassare il limite. Far&ograve; tesoro di tutto ci&ograve; puntando a tornare al top dimostrando di essere diventato un pilota migliore&rdquo;. &ldquo;Dal punto di vista prestazionale non siamo lontani dalla vetta&rdquo;, prosegue il sudafricano. &ldquo;Siamo ancora la seconda forza del campionato, come dimostra la classifica costruttori del 2024, e la nostra moto sar&agrave; certamente competitiva anche quest'anno, perci&ograve; l'obiettivo sar&agrave; quello di avvicinarci ulteriormente al vertice. So che ci riusciremo, c'&egrave; soltanto da chiedersi quando succeder&agrave;. Chiaramente KTM sta affrontando un momento difficile come brand, ma il lavoro della sezione racing sta continuando e l'apporto di Dani Pedrosa e Pol Espargar&ograve; (collaudatori ufficiali della RC16, ndr) sar&agrave; di fondamentale importanza per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi nel corso della stagione&rdquo;.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; &ldquo;Acosta un grande stimolo. Positivo anche l'arrivo di Aki Ajo&rdquo;  Binder trover&agrave; Pedro all'interno del medesimo box: &ldquo;Avere Acosta come compagno di squadra sar&agrave; fantastico e rappresenter&agrave; un grande stimolo. KTM e Tech3 lavoravano a stretto contatto anche l'anno scorso perci&ograve; non sar&agrave; una novit&agrave; assoluta, ma ora siamo nello stesso box ed &egrave; strano pensare che sia io il pilota pi&ugrave; vecchio. Penso sia la prima volta che mi succede in carriera, ma tra di noi ci sar&agrave; una bella sfida&rdquo;. Oltre ad Acosta, anche i piloti Tech3 saranno particolarmente agguerriti secondo il numero 33: &ldquo;Quella di quest'anno penso sia la lineup pi&ugrave; forte di sempre per KTM in MotoGP, visto che anche Maverick Vinales ed Enea Bastianini sono piloti fantastici. In pi&ugrave;, arrivano da due moto diverse e potranno quindi portare conoscenza ed esperienza permettendoci di migliorare ulteriormente sia dal punto di vista tecnico che da quello professionale, trattandosi anche di avversari agguerriti&rdquo;. Infine, non &egrave; mancata una battuta su Aki Ajo, nuovo Team Manager della squadra e vecchia conoscenza di Brad, il quale ha gi&agrave; lavorato con lui in Moto2 e Moto3: &ldquo;L'arrivo di Ajo come Team Manager sar&agrave; un cambiamento importante, ma credo possa essere qualcosa di positivo. Ha un metodo di lavoro che funziona molto bene e ogni decisione che prende &egrave; sempre volta al miglioramento delle prestazioni, facendo comunque tutto nella maniera pi&ugrave; semplice possibile. Penso possa essere un ulteriore punto di forza per noi&rdquo;. SBK Test Portimao, Gerloff: "Buona base di partenza con la Kawasaki"        

Nonostante il periodo complicato in casa KTM, Brad guarda con ottimismo al 2025: &ldquo;Con Acosta sar&agrave; una bella sfida, abbiamo la miglior lineup di sempre&rdquo;

MotoGP, Binder: “Siamo ancora la seconda forza, saremo competitivi”

        Debuttanti e collaudatori sono pronti per scendere in pista. Infatti dal 31 gennaio al 2 febbraio queste due categorie di piloti avranno il circuito di Sepang tutto per loro. Ma non solo. Con loro ci saranno anche i piloti delle due Case giapponesi che hanno delle concessioni pi&ugrave; permissive, viste la complicata situazione che stanno vivendo. MotoGP: Pramac si tinge di blu con Alpine  I debuttanti e le Case europee  I tre rookie della stagione di MotoGP che inizier&agrave; tra un mese dalla Thailandia saranno il Campione del mondo di Moto2 Ai Ogura, nel team Trackhouse, Somkiat Chantra, portacolore del team LCR, e Fermin Aldeguer, pilota del team Gresini. A loro si aggiungeranno poi tutti i vari collaudatori delle Case. Per Ducati ci sar&agrave; Michele Pirro, alla guida della Ducati Desmosedici&nbsp;GP25 prima che arrivino poi Francesco Bagnaia e Marc Marquez. Aprilia sar&agrave; in pista con Lorenzo Savadori, determinato a concludere il lavoro per i due nuovi piloti ufficiali, Jorge Martin e Marco Bezzecchi sulla RS-GP. Con la KTM, che attualmente sta vivendo un momento delicato, ci saranno i due collaudatori Pol Espargar&ograve; e Dani Pedrosa, pronti a girare sulla RC16. Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Honda e Yamaha avranno anche i piloti  Si trovano in un&rsquo;altra situazione invece le due Case giapponesi. Yamaha e Honda, grazie alle concessioni che hanno, possono gi&agrave; far scendere in pista i piloti ufficiali, oltre ai collaudatori. Quindi Augusto Fernandez, pronto a cominciare ufficialmente questo nuovo capitolo della sua carriera, sar&agrave; affiancato da Fabio Quartararo e Alex Rins, da Miguel Oliveira e Jack Miller, piloti del team Pramac. Anche se non &egrave; ancora chiaro se effettivamente tutti e quattro saranno da subito in pista. Honda, invece, ha in Aleix Espargar&ograve; e Takaaki Nakagami la figura dei collaudatori. Con loro ci saranno i due piloti ufficiali Luca Marini e Joan Mir e anche l&rsquo;altro portacolori del team LCR Johann Zarco, per provare subito il materiale che la Casa di Tokyo porter&agrave; in pista. Con l'obiettivo di tornare a stare, il prima possibile, con i migliori. Ai Caschi d'Oro premiata Ducati dopo una stagione indimenticabile        

Dal 31 gennaio al 2 febbraio comincer&agrave; l&rsquo;azione sulla pista di Sepang. A girare non ci saranno ancora tutti i piloti della MotoGP, ma solo alcune categorie

MotoGP, test shakedown a Sepang: tutto quello che c'è da sapere, orari e info

        Ritiratosi dall&rsquo;attivit&agrave; agonistica a fine 2023, Pol Espargar&ograve; continuer&agrave; con il suo impegno come collaudatore di KTM e quest&rsquo;anno la coppia ufficiale sar&agrave; composta da Brad Binder e Pedro Acosta. Dopo aver fatto un anno di debutto decisamente brillante, lo spagnolo ora vuole di pi&ugrave; e la sua ambizione &egrave; alle stelle. Come &egrave; giusto che sia. "Abbiamo bisogno di vincere"  Nonostante il difficile momento che la Casa austriaca sta vivendo, gli occhi di Acosta non si spostano dall&rsquo;obiettivo di vincere e per fare questo i due tester Espargar&ograve; e Dani Pedrosa lavoreranno nel dietro le quinte. Intervistato da DAZN Pol ha dichiarato: &ldquo;Abbiamo la responsabilit&agrave; di dare a Pedro gli strumenti necessari affinch&eacute; possa vincere, non solo per lottare per un titolo, ma perch&eacute; questo diventi realt&agrave;. Perch&eacute; sia noi che lui ne abbiamo bisogno&rdquo;.  continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; L'impazienza della giovane et&agrave; riconosciuta da Pol Espargar&ograve;  Acosta si appresta a disputare la sua seconda stagione nella categoria regina e dopo aver imparato molti trucchi della categoria, con anche cinque podi la domenica, vuole iniziare seriamente a concretizzare. Ma Espargar&ograve; lo mette in guardia: &ldquo;Abbiamo bisogno di un po' di tempo e penso che questo sia qualcosa che gioca a nostro sfavore. Pedro &egrave; giovane, molto talentuoso e vuole vincere. Non vuole aspettare oltre: &egrave; impaziente, proprio come lo eravamo tutti noi nella nostra giovent&ugrave;&rdquo;. Espargar&ograve; capisce bene questa sensazione, ma tra le virt&ugrave; dei campioni c&rsquo;&egrave; anche quella di saper mantenere la calma. MotoGP 2025, KTM ci crede: "Arrendersi? Giammai"        

L&rsquo;ex pilota &egrave; oggi collaudatore KTM e a DAZN ha parlato del suo ruolo e del talentuoso giovane che nel 2025 insegue la sua prima vittoria

MotoGP, la responsabilità di Pol Espargarò nei confronti di Pedro Acosta

Da Michele Pirro a Marco Melandri e Max Biaggi, senza dimenticare i protagonisti della MXGP: le previsioni sull&#39;anno appena iniziato

MotoGP &amp; SBK: il pronostico per il 2025

        Pedrosa &egrave; stato uno dei migliori piloti della MotoGP, tant&rsquo;&egrave; che il suo nome viene accostato a quello di altri tre campioni come Casey Stoner, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo: i fantastici quattro, che hanno dominato l&rsquo;era trascorsa delle corse sui prototipi del motomondiale. Ora il &ldquo;samurai&rdquo; dopo il ritiro ha abbracciato, ormai da diversi anni, il ruolo di collaudatore per il team KTM MotoGP, contribuendo attivamente agli ottimi risultati che la squadra d&rsquo;oltra ha raggiunto e sta raggiungendo.&nbsp;  Pedrosa concentrato su una KTM&nbsp; Mentre la casa austriaca &egrave; in un momento di forte crisi economica, Dani continua i suoi allenamenti per farsi trovare preparato in vista dei futuri test e della prossima stagione 2025. E nel post qui sotto porge la domanda: "Voi siete team 250f o 450f?"&nbsp; Nel dubbio Maverick Vinales risponde con un commento: "Io sono fan della tua prima foto " - in cui Dani &egrave; in piega nei canali di fango della pista             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Dani Pedrosa (@26_danipedrosa)            

Il pilota spagnolo si &egrave; cimentato nel mondo del fango per un giorno, insieme ad amici

Dani Pedrosa torna ad allenarsi con una KTM cross: il commento di Vinales

Quando le ali sono afflosciate, volare &egrave; pressoch&egrave; impossibile. Situazione di Casa Honda, che soffre come non mai in MotoGP. Nelle diverse epoche moderne a quattro tempi offerte dalla classe regina - 990, 800 e 1000 - il Gigante di Tokio ha vinto parecchio in pi&ugrave; fasi, soffrendo invece nell&#39;attuale. Dal 2002 a oggi sembra passata una vita.    Dovizioso svela la situazione catastrofica della Ducati post Rossi  RC211 V: grazie mille Rossi e Hayden&nbsp;  Propulsore 5 cilindri, cilindrata 990 centimetri cubi, bordate di coppia e potenza, doti di guida da agile BMX. Cos&igrave; fu commentata dai piloti la RC211 V, prototipo a quattro tempi che and&ograve; a rilevare la &quot;vecchia&quot; NSR 500 due tempi. Il cambio di regolamento, voluto da Dorna, IRTA, FIM e MSMA, fu interpretato al meglio dall&#39;Ala Dorata, che cominci&ograve; subito a volare.  E dire che, all&#39;&#39;inizio, Valentino Rossi risult&ograve; un po&#39; scettico &amp; preoccupato. Proprio lui, capace di imporsi subito a Suzuka nel 2002, con podio occupato anche dalla Suzuki di Akira Ryo e dalla Yamaha di Carlos Checa. Fu vetrina importante per i nipponici, cominciata alla grande sulla pista di Suzuka.  Il numero 46 vinse il Mondiale, ripetendosi nel 2003. Assoluto dominatore, l&#39;italiano ebbe relative evoluzioni di gestione elettronica, mappatura dedicate, impianto frenante, comparto sospensioni e aggiornamento di motore continui. La facilit&agrave; di guida e un limite sensibilmente percepibile permisero anche a Nicky Hayden di far sua la corona, nell&#39;anno 2006. L&#39;americano marc&ograve; l&#39;ultima impresa di quella prima MotoGP, che poi pass&ograve; a una cubatura ridotta.    Continua l&#39;articolo nella prossima pagina  &nbsp;  RC212 V: Stoner docet  Il Regolamento cambi&ograve;, e si corse con le 800. Honda &quot;tolse&quot; un cilindro, arrivando a quota quattro con la nuova 800, questa minuscola, tanto che il neo iridato Nicky Hayden nemmeno riusciva a incastonarsi nella posizione di seduta. Invece, per il lillupuziano Dani Pedrosa, la RC212 V era perfetta.  Ordine degli scoppi &quot;screamer&quot;, ingegneria robotica al servizio di chi apriva e chiudeva il gas, architettura minimal, piattaforma inerziale condita da GPS, gommatura Michelin. Da notare che, dal 2009, le coperture passarano a Bridgestone. Con relative caratteristiche dinamiche da rivedere. Per esempio, le sospensioni: Dani Pedrosa volle le Ohlins, e le ottenne. Showa &quot;arrivederci e grazie&quot;.  I tanti successi di tappa, iniziati nel 2007, culminarono grazie a Casey Stoner, che chiuse l&#39;Era col titolo di classe. L&#39;australiano segn&ograve; il campionato previa striscia di 10 firme, archiviando una MotoGP teoricamente meno esosa in termini monetari rispetto alla precedente, invece costosissima. Alcuni propulsori erano capaci di sfiorare i 19000 giri.    Continua l&#39;articolo nella prossima pagina  &nbsp;  RC213 V: dopo Marc Marquez, il vuoto  Dalla versione 2013 della RC213 V alla presente, il Mondo &egrave; mutato. Linee classiche per Marc Marquez, Roookie immediatamente impostosi, per un filotto valevole di sei allori. L&#39;ultimo, edizione 2019, conta 12 vittorie, ma nel 2014 furono addirittura 13.  Come &egrave; cambiata la creatura HRC nel tempo? A parte le gomme- da Bridgestone a Michelin - quasi in tutto. Degli odieni devices, abbassatori, &quot;cucchiai&quot;, ali, effetto downforce, codoni aerodinamici nemmeno si parlava, era il polso destro del numero 93 a determinare la differenza sul resto del plotone.  Poi, l&#39;infortunio di Jerez 2020, a conciliare con periodo pandemico e idee esplosa dalle Case di investire soldi e tempo in galleria del vento. Quattro anni orsono cominci&ograve; la caccia al CX, per forme ora simili ad aerei da combattimento.. In questa guerra tecnologica, Honda sta ricevendo bastonate, risultando ultima forza della serie iridata.   

Dalla vincente RC211 V ai patimenti odierni: senza Rossi, Hayden, Stoner e Marquez, l&#39;Ala Dorata ha smesso di volare&nbsp;

Da dominatrice a bastonata: come &egrave; cambiata la Honda

        Terminate le stagioni di MotoGP e Formula1 &egrave; momento di bilanci di fine anno e tra questi c&rsquo;&egrave; ovviamente quello relativo al numero di spettatori che hanno seguito le gare. MotoGP, il Pertamina Enduro VR46 Racing Team a scuola di primo soccorso  MotoGP in crescita ma la F1 resta lontana Il motomondiale sta tornando lentamente ad appassionare il pubblico, ogni anno in diverse piste si registra il record di spettatori e anche le tappe di Mugello e Misano (ad esclusione della seconda organizzata in poco tempo) sono tornate a far registrare numeri di spettatori simili a quelli pre-pandemia. Gli ascolti TV sono in lieve aumento ma restano ancora lontani da quelli fatti registrare dalla Formula1 che di fatto triplica i numeri della MotoGP. Nella stagione 2024 infatti sono stati 725mila gli spettatori medi complessivi che hanno seguito le gare della MotoGP stabilendo anche un nuovo record nel corso dell&rsquo;ultimo decisivo round di Barcellona con ben 3.100.000 spettatori sommando le trasmissioni su Sky, Tv8 e SkyGo. Un dato quello degli spettatori medi in aumento del 12% rispetto alla passa stagione e che sta tornando simile ai dati pre pandemia. Nel biennio 2018/2019 i GP pi&ugrave; visti sono sempre stati quelli italiani con il Mugello che superava i 4 milioni di spettatori e Misano che si fermava solo poco sotto quella soglia. &Egrave; innegabile che l&rsquo;addio alla MotoGP di Valentino Rossi e la pandemia abbiano contribuito negativamente all&rsquo;ultimo calo degli spettatori che erano per&ograve; gi&agrave; diminuiti drasticamente dopo il passaggio dalla tv &ldquo;in chiaro&rdquo; alla PayTV. Basti pensare che nel momento di massima esposizione del motomondiale con i Fantastici 4 &ndash; Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Dani Pedrosa - a contendersi i titoli mondiali la MotoGP ha pi&ugrave; volte superato il 40% di share venendo vista da oltre 6 milioni di spettatori praticamente ogni gara. Numeri che oggi nemmeno la Formula1 riesce a replicare fermandosi di media poco sopra ai 2 milioni di spettatori con picchi che superano di poco i 3.000.000. Anche qui il confronto con quanto accadeva ai tempi della F1 trasmessa &ldquo;in chiaro&rdquo; &egrave; ovviamente pesante, l&rsquo;anno dell&rsquo;ultimo titolo mondiale della Ferrari nel 2007 infatti la gara del Bahrain fu vista da oltre 11 milioni di telespettatori. La MotoGP sta tornando a crescere ma la strada per eguagliare la Formula1, almeno in Italia, &egrave; ancora lunga. In Spagna infatti, pi&ugrave; per demeriti della massima serie a quattro ruote che per meriti del motomondiale, nel 2024 la MotoGP ha di fatto gi&agrave; eguagliato il numero di spettatori che seguono le gare da casa. In questa stagione infatti sono stati 420.000 gli spettatori medi delle gare della MotoGP contro i 455.000 di quelli della Formula1. Come per l&rsquo;Italia anche in Spagna il passaggio alla PayTV ha portato un grosso calo nel flusso degli spettatori passati da oltre 2 milioni a poco pi&ugrave; di 300.000 nel 2022 annata dove in Spagna si &egrave; toccato il punto minimo di popolarit&agrave; della MotoGP.  MotoGP, Dovizioso svela la situazione catastrofica della Ducati post Rossi       

Nel nostro paese sono stati 725mila gli spettatori medi della MotoGP, un incremento del 12% rispetto allo scorso anno ma la Formula1 ha un altro passo

Ascolti TV 2024: in Spagna la MotoGP avvicina la F1, in Italia auto ancora distanti

Nel 2024 Alex e Marc Marquez sono stati compagni di squadra in Gresini, loro che sono due fratelli molto legati e che vivono anche insieme. Cos&igrave; &egrave; stato chiesto ad Alex com&rsquo;&egrave; il fratello visto da diverse angolazioni, e chi lo conosce meglio di lui?    Alex racconta il lato pi&ugrave; umano di Marc Marquez   Come riporta Marca, Alex ha detto: &ldquo;Come fratello, non ne ho altri, quindi direi normale. &Egrave; anche un fratello protettivo. Come amico capisce i suoi amici, ascolta e d&agrave; consigli&rdquo;. Da Cervera a Madrid i due si sono trasferiti insieme qualche anno fa e come coinquilino dice: &ldquo;&Egrave; molto ordinato&rdquo;. Poi sono arrivati i suoi feedback come pilota: &ldquo;Lo definirei talento puro, istinto. Mentre come compagno di box &egrave; esperto e leader. Come campione dico che &egrave; anticonformista, perch&eacute; ha sempre voluto di pi&ugrave;, non si &egrave; mai accontentato. E com rivale &egrave; sicuramente molto duro, di quelli che vedi che fanno qualcosa e dici: &ldquo;Lo copio&rdquo;, ma non &egrave; logico come con altri compagni di squadra che ho avuto&rdquo;.  Da un punto di vista sportivo Alex ha poi dichiarato cosa rappresenta per lui Marc: &ldquo;Non &egrave; il mio idolo, &egrave; pi&ugrave; il mio riferimento. Il mio idolo era Dani (Pedrosa) fin da quando ero piccolo. Marc &egrave; un riferimento perch&eacute; vedi che ci&ograve; che ha ottenuto non &egrave; stata una coincidenza. Non &egrave; solo per il talento, ma dietro c&#39;&egrave; un duro lavoro, quindi lo direi come un riferimento esemplare di come fare bene le cose&rdquo;.    Marc Marquez fuori dalla pista   Ma come persona in generale, senza quindi vederlo come &ldquo;Marc Marquez&rdquo;, chi &egrave;? Alex ha detto: &ldquo;Direi che &egrave; un ragazzo molto normale, che preferisce stare a casa, non tende a fare grandi progetti ma piuttosto vuole rendere le cose facili, senza complicazioni. Quando le cose si complicano, si stressa e allora preferisce non farle. E, soprattutto &egrave; molto tranquillo, che &egrave; un po&#39; l&#39;ideale della vita di un pilota, che deve essere molto calmo e avere una vita personale molto facile per non avere poi problemi quando sale in moto&rdquo;.  MotoGP, Pirro senza peli sulla lingua: &quot;Rossi ha reso famosi i suoi avversari&quot;   

Com&rsquo;&egrave; lo spagnolo visto da fratello, da amico, da coinquilino o da idolo? A tutto questo ha provato a rispondere il pilota del team Gresini

Alex Marquez rivela il lato nascosto di Marc: &quot;E&#39; molto ordinato, ma non &egrave; il mio idolo&quot;

        Seppur le voci che riguardano la casa d&rsquo;oltralpe non siano rosee, per non dire catastrofiche vista l&rsquo;inaspettata situazione in cui la KTM &egrave; precipitata nel giro di pochi giorni, non abbandona lo sviluppo della RC16.&nbsp; E&rsquo; ormai noto che l&rsquo;azienda sta affrontando una crisi finanziaria - QUI la situazione spiegata nel dettaglio - con un debito che si avvicina ai tre miliardi di euro, ma a quanto sembra si impegner&agrave; a prendere parte al campionato 2025 di MotoGP. Proprio per questo la squadra di Pedro Acosta e Maverick Vinales &egrave; attualmente in pista a Jerez per dei test a cui hanno preso parte i due collaudatori ufficiali Dani Pedrosa e Pol Espargaro.  &ldquo;Top Gun&rdquo; ai box Il #12 ex pilota Aprilia, il solo in grado di impedire a Ducati di fare bottino pieno, ovvero 20 gare su venti stagionali, &egrave; ai box proprio sul tracciato spagnolo insieme al team KTM. Tramite un post social ha dichiarato: &ldquo;La grinta non si ferma mai. Sono volato a Jerez per vedere cosa sta facendo la nostra squadra. Vorrei scendere in pista e guidare, ma non posso. Ero curioso di provare la moto, ma sar&agrave; comunque fantastico quando salir&ograve; sul mio nuovo prototipo tra qualche mese. Sono emozionato e soddisfatto della direzione in cui stiamo andando, quindi buon lavoro Pol e Dani e a tutto il team.&rdquo; Chiss&agrave; se l&rsquo;unico uomo ad aver vinto con tre marchi differenti - Suzuki, Yamaha e Aprilia - riuscir&agrave; a trionfare anche con KTM (di cui ha recentemente coprato delle azioni) e se ci&ograve; dovesse accadere potrebbe migliorare ulteriormente questo traguardo.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Maverick Vin?ales (@maverick12official)            

Il team austriaco &egrave; sul circuito spagnolo per dei test in vista della prossima stagione del motomondiale

Vinales non può provare a Jerez la KTM MotoGP, ma è presente ai box

        Il 2025 sar&agrave; una stagione particolarmente importante per KTM, tanto per i numerosi problemi di cui tanto si parla nelle ultime ore, quanto per la mancanza di risultati che quest'anno ha messo in discussione la competitivit&agrave; della casa austriaca. Sebbene la classifica finale veda Brad Binder e Pedro Acosta immediatamente alle spalle dei primi quattro piloti, tutti targati Ducati, il bottino relativamente alla vittorie recita "zero" alla relativa casella. Tuttavia, come spiegato dal motorsport director Pit Beirer, dal punto di vista del valore e del livello dei piloti il 2025 pu&ograve; gi&agrave; far sorridere, potendo contare sugli ufficiali (Acosta e Binder) e sui nuovi piloti KTM Tech 3, Maverick Vinales e Enea Bastianini.  "Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e dal punto di vista sportivo siamo messi bene per la prossima stagione. Nelle ultime settimane abbiamo imparato molto di pi&ugrave; sulla nostra moto e questo &egrave; importante. Non sar&agrave; lavoro di una sola persona; sar&agrave; uno sforzo di squadra per fare il successivo step. Credo fermamente che nessuno possa decidere tutto in un progetto MotoGP. Ci serve un team forte. Su questo stiamo lavorando. Crediamo di avere le persone adeguate per fare lo step successivo. Sappiamo che dobbiamo fare un altro step, e per questo c'&egrave; un gran lavoro dietro le quinte per riuscirci", ha concluso Beirer. Il capotecnico di Hayden: "Rossi nel 2011? 7 moto e solo 3 podi, Ducati blocc&ograve; i social"  Beirer: "Ad ogni modo siamo la seconda casa migliore della MotoGP" In occasione del #SolidarityGP, Pit Beirer,&nbsp;ha tracciato un bilancio della stagione 2024, non mancando di autocritica: "Devo essere onesto, le nostre aspettative erano un po' pi&ugrave; alte, specialmente con Brad Binder e Jack Miller ma abbiamo avuto degli alti e bassi. &Egrave; stata un'estate davvero difficile ma almeno siamo riusciti a stabilizzare la situazione e a ottenere alcuni risultati decenti".&nbsp;In vista del 2025, le novit&agrave; non mancano neppure sotto il profilo del personale ai box: "Sebastian Risse, il nostro nuovo responsabile tecnico,&nbsp;&egrave; al 100% il responsabile delle nostre decisioni tecniche in pista, insieme ad Aki Ajo. Abbiamo un team molto forte sia dal punto di vista del motore che del telaio. Avranno delle altre responsabilit&agrave;, ma anche il nostro leader del team di collaudatori con&nbsp;Dani Pedrosa.&nbsp;Tutti questi nomi prenderanno delle decisioni dopo ogni gara". In casa KTM, in molti si aspettavano un gap da Ducati quantomeno ridottosi rispetto al 2023: "Guardando alla stagione da poco conclusa c'&egrave; da dire che abbiamo conquistato sei podi nelle Sprint e sei in gara lunga. Siamo stati la seconda miglior casa costruttrice e questo &egrave; molto positivo. Per&ograve; ovviamente pensavamo che saremmo stati pi&ugrave; vicini a Ducati che quest'anno ha fatto un lavoro fantastico. Dobbiamo far loro i complimenti per quanto fatto ma continuiamo a lottare, a spingere e ad apprendere".  Martin e Razgatlioglu: dal podio in Rookies Cup ai titoli massimi in 10 anni       

Il motorsport director della KTM ha commentato negativamente la stagione da poco conclusa, ammettendo le iniziali ambizioni

MotoGP, Pit Beirer: "Il 2024 di KTM? Avevamo aspettative più alte, Ducati lontana"

        Tra 500 e MotoGP, colui che ha vinto pi&ugrave; gare in assoluto &egrave; forse il nome pi&ugrave; scontato, colui di cui abbiamo ancora dei ricordi ben nitidi nella nostra mente, ovvero Valentino Rossi. Nella sua ventennale carriera sono state ben 89 le volte che ha tagliato il traguardo per primo sia nella 500 sia nell&rsquo;era MotoGP. Un numero enorme che fino ad oggi nessuno &egrave; stato ancora in grado di battere.  Il podio delle vittorie completato da Agostini e Marquez  Nella seconda posizione di questa speciale classifica c&rsquo;&egrave; Giacomo Agostini. 15 volte Campione del mondo in varie classe, il pilota lombardo ha fatto risuonare l&rsquo;inno di Mameli per lui 68 volte, quindi 21 in meno rispetto al pesarese. Subito dietro di lui c&rsquo;&egrave; Marc Marquez, che pu&ograve; raggiungerlo tranquillamente. Infatti a separarli ci sono appena sei successi e gi&agrave; nel 2025 lo spagnolo potrebbe eguagliare il fuoriclasse italiano. MotoGP, Xaus su Marquez: "Vuole superare Rossi e conquistare il decimo titolo"  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp;  Lorenzo meglio di Stoner ma peggio di Doohan  Al quarto posto segue Mick Doohan, a quota 54 successi, seguito da Jorge Lorenzo a 47. Il maiorchino si &egrave; ritirato nel 2019 dopo un&rsquo;annata difficile con Honda, con cui non &egrave; riuscito ad arrivare a vincere e tutti i suoi successi li ha quindi firmati con Yamaha, principalmente, e Ducati, tre. Poi &egrave; il turno di Casey Stoner, con 38 vittorie, e Mike Hailwood, che ne conta una in meno dell&rsquo;australiano.  Chi conclude la top 10?  Infine andiamo a scoprire gli ultimi tre nomi. Eddie Lawson con 31 successi &egrave; a pari merito con Dani Pedrosa, che nella sua carriera &egrave; sempre e solo stato un pilota ufficiale HRC. Appena dietro ecco Francesco Bagnaia, che con le 11 vittorie ottenute quest'anno ha raggiunto il tetto di 29 che punter&agrave; a migliorare nel 2025. Domenicali alla festa Ducati: "Ho chiesto a Gigi di vincere tutte le gare"        

Partendo proprio dagli inizi del Mondiale, ecco i nomi dei piloti che hanno vinto di pi&ugrave; nella storia, tra passato e presente

MotoGP e 500, chi sono i 10 piloti più vincenti della storia?

Jorge Martin &egrave; l&rsquo;uomo del momento, e non potrebbe essere altrimenti. Il primo titolo in MotoGP rappresenta per il madrileno il coronamento del cammino percorso fino ad oggi, dopo aver superato ostacoli e complicazioni, sia dentro che fuori dalla pista. Temi relativamente ai quali Jorge non si nasconde, come confermato nell&rsquo;intervista concessa al sito ufficiale della MotoGP, dove il neocampione ha raccontato delle sue difficolt&agrave; psicologiche all&rsquo;inizio del 2024, terminato invece in gloria. &nbsp; &ldquo;Nel gennaio scorso ho iniziato a soffrire dal punto di vista mentale - le parole di Jorge - non volevo pi&ugrave; correre, avevo tante paure apparse senza motivo. Ero reduce da una stagione in cui ero stato velocissimo ma non avevo vinto, quindi avevo il dubbio che non sarei pi&ugrave; stato cos&igrave; rapido e quindi non avrei mai vinto in MotoGP. In realt&agrave; una volta tornato in sella ero ancora veloce, ma senza motivazione: facevo il lavoro per cui venivo pagato ma niente pi&ugrave;. La chiave della stagione successiva &egrave; stato il processo che mi ha portato a ritrovare il giusto spirito e la giusta motivazione&rdquo;. &nbsp; Per superare tali problematiche Martin ha intrapreso un percorso di crescita personale, che lo ha riportato anche in&hellip; chiesa. &nbsp; &ldquo;La pi&ugrave; grande lezione di questa stagione &egrave; che occorre vivere il presente, imparando dal passato. Negli ultimi mesi ho pregato e meditato tanto, ritrovando la fede in qualcosa di pi&ugrave; grande. Sono grato per quello che ho, e sono tornato in chiesa. In certi momenti pregare &egrave; un po&rsquo; come parlare anche con s&eacute; stessi, cercando di essere una brava persona. E&rsquo; qualcosa di davvero potente&rdquo;.    Le emozioni di Barcellona e Ducati  L&rsquo;attenzione non pu&ograve; poi non spostarsi su quanto accaduto a Barcellona, il weekend pi&ugrave; importante della carriera &ndash; e probabilmente della vita &ndash; di Jorge, che dopo il trionfo ha potuto anche riflettere sul passato e su quanto ottenuto. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; ancora difficile da realizzare quanto accaduto. All&rsquo;inizio ero emozionato ma soprattutto scioccato: quando sono andato a letto ho pianto da solo, con Maria (la fidanzata ndr) al mio fianco che dormiva. Mi sono tornati in mente i momenti difficili, e quanto sia stato importanti non mollare. Ripenso ad esempio all&rsquo;incidente di Portimao: ho riportato nove infortuni diversi e per un mese non ho potuto nemmeno camminare, ma ora sono qui e trovo che sia incredibile. Ho battuto il miglior Bagnaia dato che ha vinto 11 gare, ed il miglior Marquez. Forse Marc ha avuto un piccolo svantaggio a livello tecnico, ma per il resto posso assicurare che &egrave; stato sempre al limite. Io certamente posso migliorare ancora, del resto sono stato costante ma ho vinto solo tre gare domenicali e sono caduto due volte mentre ero in testa&rdquo;. &nbsp; Non va dimenticato che Martin ha conquistato il titolo proprio nella stagione dell&rsquo;ennesimo rifiuto da parte di Ducati in termini di promozione nel team ufficiale, dove invece ha gi&agrave; preso posto Marc Marquez. &nbsp; &ldquo;Finita la stagione ho parlato con Ducati riguardo a come sono andate le cose: secondo me la situazione non &egrave; stata gestita bene, dato che per quanto mi riguarda non vi era motivo di creare una battaglia contro la casa per cui stavo correndo. Con Domenicali ho parlato al Sachsenring, ed in seguito ho avuto chiaro in mente l&rsquo;obiettivo di scrivere la storia, e cos&igrave; ho fatto. Tutti pensavano che Ducati avrebbe fatto qualcosa per impedirmi di vincere il titolo ma cos&igrave; non &egrave; stato, quindi chapeau a loro, anche perch&eacute; mi hanno portato in MotoGP e mi hanno reso campione. Credo che ora Ducati pensi &ldquo;rivogliamo Martin per il 2027 (ride ndr)&rdquo;.  Martin e Aprilia  Salutata Ducati, il presente di Martin si chiama ora Aprilia, con una moto da scoprire ed un potenziale da capire. &nbsp; &ldquo;Il primo obiettivo &egrave; capire il reale potenziale della moto, dato che in alcuni tracciato l&rsquo;Aprlilia &egrave; stata quasi imbattibile, mentre in altri ha faticato tanto. Io penso di poter portare costanza al progetto, ma occorre capire alcune cose. Certamente non sar&agrave; una missione facile. Inutile pensare ora di vincere nuovamente il campionato, anche perch&eacute; non sono partito con questo obiettivo nemmeno l&rsquo;anno scorso. Conta solo migliorare giorno dopo giorno, e se questo significher&agrave; vincere il titolo bene, altrimenti prender&ograve; quello che arriver&agrave;&rdquo;. &nbsp; A prescindere da quello che Martin e Aprilia riusciranno a raccogliere resta il tema legato al numero che Jorge sfogger&agrave; in pista, che difficilmente non sar&agrave; l&rsquo;uno, quello destinato al campione in carica. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; una grande responsabilit&agrave; portare il numero 1, anche perch&eacute; in pochi sono riusciti a confermarsi con quel numero sulla carena. Non mi interessa quello che dicono le persone o se riuscir&ograve; a mantenerlo, per il momento vedremo a febbraio che numero avr&ograve; sulla moto. Se posso vincere altri titoli lo vedremo in futuro, credo di essere giovane e quindi di avere tanti di carriera davanti a me. Per certo ora sono pi&ugrave; esperto, e vivr&ograve; in pace il resto della mia vita. Voglio essere una leggenda della MotoGP. Voglio essere ricordato come un grande pilota come Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Valentino Rossi e Marc Marquez&quot;.  MotoGP, Pecco Bagnaia: &quot;Io come Jannik Sinner, poche parole, tanti fatti&quot;   

Jorge a cuore aperto: &quot;Avevo tante paure apparse senza motivo, mi mancava la motivazione. Ritrovare il giusto spirito &egrave; stata la chiave, ho ricomincato ad andare in chiesa ed a credere&quot;

MotoGP, Martin: &quot;A gennaio non volevo pi&ugrave; correre, lo facevo solo perch&egrave; mi pagavano&quot;

        Se oggi c&rsquo;&egrave; il team di Jorge Aspar Martinez che sta sfornando talenti a ripetizione (Pecco Bagnaia, Jorge Martin e David Alonso giusto per citarne alcuni), nei primi anni 2000 &egrave; stata la Movistar, l&rsquo;azienda spagnola di telecomunicazioni, grazie alla partnership con Honda e alla creazione di un campionato per giovani piloti a portare al Motomondiale talenti che hanno segnato la storia sia delle classi minori che della MotoGP. Due su tutti? Dani Pedrosa e Casey Stoner.  Movistar Activa Joven Cup, la prima talent cup di Dorna  Prima di arrivare ai nomi che sono usciti dalla Coppa Movistar, &egrave; doveroso fare un piccolo excursus storico per capire che cosa fosse la Movistar Activa Joven Cup. Nel 1999 quattro figure danno vita alla prima talent cup per giovani piloti: Honda, che fornisce le moto, Dorna, promoter del Mondiale ed anche del CEV, Telefonica con il suo marchio Movistar ed infine Alberto Puig, ex pilota del Motomondiale, ritiratosi nel 1997 e da allora attivo nella scoperta di giovani talenti spagnoli prima e stranieri poi. Puig, a capo del progetto, aveva il compito di selezionare i ragazzini per la prima edizione del campionato, che si disputava su sei gare. Dei 6000 ragazzini che si sono iscritti nel 1999 ne vengono selezionati 25 e tra questi ci sono nomi del calibro di Alvaro Bautista, Joan Lascorz, Dani Pedrosa, all&rsquo;epoca delle selezioni appena 13enne e senza esperienza su moto a marce, Joan Oliv&egrave; e Raul Jara. L&rsquo;obiettivo della Movistar Activa Cup era portare talenti spagnoli e non al Mondiale. La Coppa Movistar cesser&agrave; di esistere nel 2004 non prima di aver selezionato anche Casey Stoner, Leon Camier, Chaz Davies, Jascha Buch, David Salom, Julian Simon e Jordi Torres.&nbsp; Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Movistar Junior Team, dal CEV al Mondiale Il passo successivo dei piloti usciti dalla Movistar Activa Cup &egrave; il passaggio nel campionato spagnolo 125 con la nascita del Movistar Junior Team. Neanche a dirlo, i piloti che faranno parte subito nel 2000 del team sono Pedrosa, Elias, Oliv&egrave; e Jara. Oliv&egrave; vincer&agrave; la 125 spagnola di quell&rsquo;anno ottenendo la promozione al Mondiale insieme a Pedrosa ed Elias mentre Jara correr&agrave; con Cecchinello. Risultato della nidiata 2000? Elias terzo con 7 podi e 2 vittorie, Pedrosa ottavo con due podi, Oliv&egrave; diciottesimo e Jara ventisettesimo. Scorrendo la classifica del Mondiale 2001 della 125, al ventinovesimo posto si trova un certo Casey Stoner. L&rsquo;australiano, infatti, fa parte della nidiata del 2000 della Movistar Cup che viene portata in blocco nel campionato spagnolo del 2001. In quell&rsquo;anno il Movistar Junior Team schiera ben 8 moto in pista guidate da Chaz Davies, Jascha Buch, Leon Camier, Casey Stoner, Joan Lascorz, David Salom, Julian Simon e Jordi Torres. Superfluo dire che il migliore di quella nidiata sar&agrave; proprio Casey.&nbsp; 11 titoli mondiali con sei piloti, e gli altri?  Dal Movistar Junior Team sono usciti undici titoli mondiali grazie a sei piloti: Pedrosa e Bautista con tre mondiali a testa, Stoner con due mondiali, oltre ai titoli di Toni Elias, Davies e Simon. Questo fa capire il grande lavoro fatto da Movistar, dalla Honda, da Dorna e da Puig per scovare giovani talenti da portare nei vari campionati, non solo al Mondiale. Camier e Davies hanno fatto la fortuna sia del BSB che del Mondiale Superbike, con il gallese che nel 2011 ha vinto il Mondiale Supersport prima della promozione alla SBK. L&rsquo;unico sfortunato della nidiata 2001 dello Junior Team &egrave; Joan Lascorz, rimasto paralizzato dopo un incidente nel 2012 nei test ad Imola con la Kawasaki ufficiale. Di Jascha B&uuml;ch non si sa nulla dopo qualche wild card nel 2001.       

Dani e Casey sono i talenti pi&ugrave; cristallini usciti dalla coppa per giovani piloti istituita dalla compagnia spagnola di telecomunicazioni

Pedrosa, Stoner e gli altri: l'epopea del Movistar Junior Team

        Fioccano le classifiche a MotoGP 2024 consumata. Come ogni anno, arriva il conto delle cadute: in cima alla lista troviamo Pedro Acosta, unico roookie stagionale e autore di 28 "crash". Il portacolori GASGAS Tech3, nonostante gli ottimi risultati colti a bordo della complicata KTM RC16, ci ha messo del proprio per trovarne limiti e tenere il passo dei migliori. Teniamo a precisare una cosa molto sentita: i protagonisti delle diverse disavventure non hanno riportato incidenti o ferite gravi di alcun tipo. Jorge Martin come Berlusconi: "Pi&ugrave; forti dell'invidia"  Cadute 2024: KTM regina della top ten Acosta detiene la vetta, ma non &egrave; il solo rappresentante KTM "ben messo" nella particolare graduatoria. Jack Miller e Brad Binder, e Augusto Fernandez contano rispettivamente 20, 19 e 19 cadute, per un top ten in cui tutte le RC16 risultano sventurate protagoniste. Fratelli Marquez con la Desmosedici GP23 in seconda e terza posizione: Marc 24 tonfi, Alex 21. Bandiera Aprilia e Capitano nero Aleix Espargar&ograve;, quinto a "pari merit&ograve;" coi gi&agrave; citati a quota 19. L'italiano pi&ugrave; in alto &egrave; Marco Bezzecchi, 18 volte a terra.&nbsp;  Martin Vs Bagnaia: Jorge batte Pecco anche nei ruzzoloni Nel duello iridato, ingaggiato tra Martin e Bagnaia, minimizzare gli errori era missione primaria. Essendo entrambi dotati di Ducati Desmosedici GP24 e a pari prestazioni, Jorge e Pecco si ritrovavano a contare gli errori, pi&ugrave; degli ordini di arrivo. Pesante riscontro per l'italiano: agli 8 "zero" incassati in gara, si aggiunge una sola divagazione. Lo spagnolo, invece, in 4 occasioni a classifica ferma, gli altri difficili 11 momenti li ha spesi quando nulla si assegnava. Le fatiche palesate da Honda e Yamaha hanno prodotto danni? Certo, nonostante si pensasse a numeri pi&ugrave; alti per chi guidava RC213 V e M1. Joan Mir 17 "falls", tantini, ma il dato grave &egrave; per il maiorchino il seguente: &egrave; praticamente sempre caduto quando si assegnavano punti Sprint o di Gran Premio. Luca Marini ultimo tra i titolari, 4 cascate, per&ograve; c'&egrave; da dire che il fratello di Valentino Rossi sia pure l'ultimo pilota giunto in classifica.&nbsp;  &nbsp; Wild card "sopravvissute", Ianno a secco di cadute Pol Espargar&ograve;, 4 divagazioni. Stefan Bradl e Dani Pedrosa, 2 ciascuno. Remy Gardner anch'egli&nbsp; 2, Michele Pirro una. Il pugliese ha preso parte solo al SolidarityGP, sostituendo Fabio Di Giannantonio. Il box VR46 &egrave; stato visitato anche da un nome che non si vedeva da tempo in MootGP. Andrea Iannone, singola presenza a Sepang. Senza test preliminari e lontano dalla classe regina per 5 stagioni, l'abruzzese di pi&ugrave; non poteva fare. Poco ci meravigliamo che sia rimasto lontando da cadute: il suo passo era da collaudatore ma, come ha detto lui: "Ho almeno evitato danni".       

Il rookie Pedro a terra 4 volte in pi&ugrave; dell'esperto Marc: terza posizione per il fratello Alex, decimo Martin, diciassettesimo Bagnaia, Iannone... ultimo

MotoGP, 28 a 24: Acosta batte Marquez nel conto delle cadute

        Ferie rimandate per Michele Pirro che sar&agrave; al via dell&rsquo;ultimo GP stagionale a Barcellona in sostituzione di Fabio Di Giannantonio sulla Ducati Desmosedici GP23 del Pertamina Enduro VR46 Racing Team. MotoGP, Martin vs Bagnaia: &ldquo;pro e contro&rdquo; dei protagonisti della lotta al titolo Pirro: &ldquo;Un giorno mostrer&ograve; tutte le tute che ho&rdquo; Ancora una tuta diversa per te. &ldquo;In questi 12 anni ne ho cambiate moltissime e mi mancava il giallo. Non ho mai avuto la tuta gialla con Ducati e questa sar&agrave; la prima volta, &egrave; una grande emozione perch&eacute; &egrave; quella del team di Valentino ed &egrave; molto bello. Sono qui anche per dare un contributo a Ducati e provare per l&rsquo;ultima volta la GP23 per poi fare il passaggio alla 24/25 nei test di marted&igrave;&rdquo;. Le hai mai contate? &ldquo;No, un giorno le far&ograve; vedere tutte, l&rsquo;unica cosa costante &egrave; che c&rsquo;&egrave; scritto Ducati&rdquo;. Hai gi&agrave; un piano di lavoro per il weekend, nonostante tu abbia la GP23? &ldquo;Innanzitutto devo capire come sto, non faccio una gara in MotoGP da pi&ugrave; di un anno, ho parlato con Dani Pedrosa ad Jerez di questo ed effettivamente non &egrave; semplice. Nei test puoi anche girare bene ma poi &egrave; in gara che giri con gli altri e ti devi confrontare, sar&agrave; l&rsquo;ultima volta che uso la GP23 e sappiamo che la GP24 va meglio ma sar&agrave; importante capire quale &egrave; la differenza e farlo sulla stessa pista sar&agrave; la situazione ideale per farlo. Credo che sia anche per questo che Gigi e Ducati hanno scelto di farmi fare questa gara, sar&agrave; importante ma sono curioso. Marted&igrave; abbiamo un test importante nel quale potremo fare un confronto. Mi spiace per Fabio che non &egrave; qui e non &egrave; mai bello sostituire un pilota, anche Andrea aveva fatto un bel weekend a Sepang ma come Ducati dobbiamo continuare a lavorare e non abbiamo molte occasioni per farlo perch&eacute; non abbiamo molti pneumatici e molte giornate di test&rdquo;. Come hai visto il weekend di Andrea Iannone a Sepang? &ldquo;Iannone ha fatto un campionato SBK, non &egrave; la stessa cosa ovviamente ma gli ha comunque consentito di arrivare allenato. Il primo che lo ha fatto salire su una Ducati a marzo dell&rsquo;anno scorso sono stato io che gli feci fare un test con la Panigale V4 perch&eacute; fino a quel momento girava con l&rsquo;Aprilia. Avevo visto che il talento non lo aveva perso, ho parlato con Gigi dicendogli che Andrea era ancora veloce. Rispetto a cinque anni fa sono cambiate le moto ma &egrave; cambiato soprattutto lo stile di guida, gli altri fanno tutto pi&ugrave; naturale e facilmente, vale lo stesso anche per me. Il talento c&rsquo;&egrave; per fare un giro, due giri ma fare una gara non &egrave; semplice. Questi ragazzi sono cresciuti con uno stile di guida adatto a queste moto noi possiamo adattarci ma non lo faremo mai con la naturalezza con cui lo fanno loro&rdquo;. Ti aspetti di fare la stessa sua fatica? &ldquo;Il problema &egrave; che fai cose per essere veloce che ti costano tanta energia e quando torni a guidare come sappiamo fare prendi un secondo, non &egrave; facile. Lui non &egrave; che non &egrave; allenato, ma gli mancavano gli automatismi per queste moto, &egrave; stato subito veloce perch&eacute; ha talento ma quello nella MotoGP di oggi non basta. Lui ha fatto un weekend migliorando ma il gap dal primo &egrave; sempre rimasto quello e anche per me sar&agrave; difficile&rdquo;. Quando hai avuto la conferma che avresti fatto questa sostituzione? &ldquo;L&rsquo;abbiamo avuta settimana scorsa, in base ai test e alla programmazione Dall&rsquo;Igna e la VR46 hanno deciso di farmi correre. Per Sepang io ero impegnato nei test con la GP25, pensavo di aver chiuso per quest&rsquo;anno&rdquo;.  MotoGP, da Rossi - Hayden a Bagnaia - Martin: quando i mondiali si decidono all'ultimo GP       

Il collaudatore Ducati &egrave; stato chiamato a sostituire Fabio Di Giannantonio nell&rsquo;ultimo appuntamento stagione a Barcellona

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